Che cosa è lo spazio pubblico in Italia e perché è importante che artisti e curatori di progetti artistici si pongano in relazione con le comunità e il territorio? Qual è il ruolo delle istituzioni verso l’inclusione e la fruizione dell’arte da parte della cittadinanza, delle persone, della comunità più svantaggiate? L’arte può favorire una coesione sociale?

Arte in relazione. 20 anni di progetti e riflessioni sullo spazio pubblico”, il libro edito in forma di quaderno da Connecting Cultures in occasione del suo ventennale e della sua trasformazione in Fondazione e impresa sociale, propone una chiave di lettura sul senso dell’arte pubblica in Italia attraverso la riesamina di due grandi progetti realizzati dalla Fondazione: Arte Pubblica in Italia: lo spazio delle relazioni (2003) e Il segno della memoria (2009-2013). 

Il percorso narrativo di “Arte in relazione” procede dai documenti d’archivio, le testimonianze di chi ha avuto un ruolo nei processi di rigenerazione, di formazione e realizzazione di opere nella sfera pubblica e le riflessioni di studiosi, critici e artisti di generazioni diverse nel contesto contemporaneo.

A distanza di anni la lettura di “Arte in relazione” conferma l’attualità e l’urgenza nel panorama culturale italiano dei temi affrontati da Connecting Cultures attraverso i due progetti.

Arte Pubblica in Italia: lo spazio delle relazioni (2003), ambientata a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella ha rappresentato il primo circuito proposto in aggiunta a quello del mercato dell’arte tout court, con l’obiettivo di dare spazio a pratiche e processi artistici in gran parte sperimentali più che a opere d’arte materiali. Una mostra/fiera che ha chiamato a raccolta non solo artisti ma anche curatori, committenti pubblici, fondazioni bancarie, amministrazioni e comunità locali per attivare un circuito che ampliasse e diversificasse il sistema dell’arte concepito esclusivamente come circuito opera-galleria-collezionista. 

Per me è stato sempre importantissimo mettere insieme due elementi: individuo e società. È importante che si sviluppi la capacità individuale dellartista, non per circoscriverla in un ambito puramente egocentrico, ma per condurla anche verso una concezione artistica che alla libertà personale unisca la responsabilità sociale”. (Arte in relazione, Michelangelo Pistoletto, pag. 30)

Arte in relazione

Il segno della memoria (2009-2013) è stato un progetto di arte partecipata ideato da Studio Azzurro che ha coinvolto i cittadini di Imola per re-immaginare Piazza Matteotti, lo spazio centrale della città oggetto fin dagli anni ’90 di un lungo e complesso percorso di rigenerazione. Gli abitanti di Imola sono stati invitati a partecipare a ogni fase del progetto, dalla scelta delle proposte degli artisti, alla realizzazione dell’installazione finale: la proiezione di una lunga striscia di luce definita dai documenti privati donati dalle famiglie e dall’Archivio Comunale in ricordo dei 500 imolesi morti in guerra.

“Dalla grande” storia, fatta di celebrazioni e grandiosità delle gesta e del sacrificio per la madrepatria, si celebra qui la storia individuale, fatta da sentimenti comuni, paure e speranze sia di chi era in trincea, sia di chi era rimasto a casa. Lopera, quindi, racchiude in sé un ricco patrimonio di emozioni condivise, risorsa indispensabile per mantenere viva la memoria, alla base di ogni senso di identità.”(Arte in relazione, Laura Riva, pag. 72)

Arte in relazione. Vent’anni di progetti e riflessioni sullo spazio pubblico
è nella nostra libreria online

I Quaderni di Connecting Cultures sono un’iniziativa editoriale che a partire dai documenti dell’archivio della Fondazione prende in esame i progetti realizzati in vent’anni di attività (2001-2021). Gli obiettivi sono molteplici. I quaderni hanno una forma ibrida tra libro e periodico e documentano l’esperienza di ricerca e di lavoro di una piccola infrastruttura indipendente in più ambiti: dalla curatela, alla progettazione culturale, alla formazione informale e la sua evoluzione nel tempo.

Arte in relazioneGli attori e le figure professionali che fanno e faranno parte dei quaderni comprendono gli artisti, i curatori, i partecipanti, i destinatari, i portatori d’interesse, i committenti, le soprintendenze, le istituzioni museali, le amministrazioni, il Terzo settore e le fondazioni bancarie che hanno accompagnato il percorso di Connecting Cultures.

Arte in relazione. 20 anni di progetti e riflessioni sullo spazio pubblico”, a cura di Connecting Cultures, testi di Detheridge A., Jacob M.J., Pistoletto M. et al., Milano, Connecting Cultures Editions 2022, pp. 128, €19,00.