Prima pubblicazione sul nuovo allestimento del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, di Lampedusa, del 2019 e sul progetto del duo Bianco Valente, dal titolo Terra di Me, del 2018, l’articolo di Costanza Meli suggerisce una lettura del Mediterraneo come spazio di interazione e sperimentazione, un luogo in divenire, la cui natura è ridefinita costantemente da proiezioni e desideri individuali e collettivi, nonché da programmi e strategie politiche.

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Un paesaggio che si costruisce oggi anche attraverso la dimensione estetica, la “prassi poetica” e il sentire comune degli artisti che scelgono di intervenire sul suo immaginario, entrando in relazione con le esperienze di chi lo vive e lo attraversa. Il testo racconta questo paesaggio come uno «spazio di alterità, di confronto e di ibridazione identitaria», che si costruisce mediante esperienze di dialogo e laboratorio in cui la pratica creativa, condivisa collettivamente, produce nuove narrazioni.

Ph. Bianco-Valente, Linea di costa (Golfo di Palermo), backstage, 2016


Costanza Meli, storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, nata a Palermo nel 1979, vive e lavora tra Roma e Milano. Nel 2007 fonda, insieme a Barbara D’Ambrosio, l’associazione Isole (Palermo), di cui è presidente e co-curatrice. Con l’associazione realizza un percorso di ricerca che connette i temi dell’arte pubblica, alla cultura del territorio, inteso come patrimonio materiale, paesaggistico e immateriale, che si lega alla memoria dei luoghi e alla loro narrazione.
Dal 2011 al 2013 ha partecipato al progetto di costituzione del Museo delle Migrazioni di Lampedusa, coordinato dal prof. Giuseppe Basile, presso il Comune di Lampedusa: progetto dedicato alla raccolta, studio e conservazione degli oggetti appartenuti ai migranti e rinvenuti sull’isola