Quando arriva un ospite a casa abitualmente lo si accoglie offrendogli da sedere.
La seduta è l’oggetto simbolo dell’accoglienza: se è comoda e morbida ci mette a nostro agio, se è fredda e dura ci tiene sulle spine. Munari, a tal riguardo, aveva progettato una sedia per “visite brevi”, per ospiti probabilmente non molto graditi.
Please Sit propone un inventario di sedute umorali: alcune si allargano per fare spazio a persone o abitudini, altre si sorprendono o abbracciano: stringono, legano, scaldano. Altre sono altari dedicati alla bellezza della solitudine che si allungano, ringraziando il cielo e la terra.

Denise Bonapace per Sartoria Migrante

Gli appunti di Bonapace sul progetto Please Sit. Ph. Elena Mocchetti

Tutte quante nate dal recupero, le sedute, sono state rielaborate da bravissimi sarti provenienti da diversi continenti africani e del Medio Oriente, che hanno lavorato con tessuti rigenerati: un riportare in vita, oggetti, tessuti, abilità professionali che ha trasformato gli incontri settimanali in appuntamenti contraddistinti da apertura, confronto, scontro dedito alla bellezza dello stare insieme con uno scopo comune, capire come fare ad accogliere facendo oggetti che accolgono.
(Denise Bonapace)

Foto di Elena Mocchetti