Piero D’Angelo con il progetto Grow Your Own Couture è il vincitore di Imagining Sustainable Fashion Award (ISFA) 2023. Il premio, giunto alla terza edizione, è stato istituito da Connecting Cultures e C.L.A.S.S. con l’obiettivo di creare nuovi immaginari visivi e modelli innovativi di comunicazione nella moda sostenibile.

Il vincitore è stato annunciato nel corso di un webinar diffuso il 18 maggio alle ore 16 cui hanno partecipato Giusy Bettoni CEO di C.L.A.S.S. Eco Hub, Anna Detheridge, Presidente di Connecting Cultures e dagli ambasciatori ISFA Valentina Suarez, co-fondatrice e direttore generale di Universo Mola e Vishal Tolambia vincitore dell’edizione 2022.

Il progetto “Grow Your Own Couture” è risultato il migliore tra le 110 proposte pervenute dopo la call internazionale lanciata il 27 ottobre 2022.

Piero D’Angelo, 36 anni, laureato in Fashion Womenswear al Royal College of Art di Londra e in Textile Design al Central Saint Martins, è un Fashion and Textile Designer con una ricerca focalizzata sulle biotecnologie nel settore della moda. Nel 2022 ha fondato lo studio di Fashion & Textile Design sperimentando un approccio multidisciplinare sull’importanza dei materiali naturali e del Biodesign. Dal 2018 al 2022 Piero D’Angelo è stato residente e poi Product Researcher & Developer presso Open Cell (Biotech Research Park), una biotech start-up community di Londra. E’ stato premiato con il Dorothy Waxman Textile Design Prize nel 2015 ed è stato semi finalista del LVMH Prize nel 2020.

Imagining Sustainable Fashion 2023

Grow Your Own Couture. Ph. Laureen Missaire

Nel suo progetto di comunicazione D’Angelo immagina uno scenario futuro in cui sarà possibile coltivare i propri vestiti attraverso organismi viventi come i licheni, capaci di assorbire l’inquinamento. Ma il progetto vuole anche comunicare un ritorno alla natura e soprattutto alla cura e alla protezione nei suoi confronti. Infatti, l’utente non è un semplice fruitore di moda, ma attraverso un kit prende parte al processo di crescita, cura e creazione del capo, abbandonando così i paradigmi tradizionali della moda. Il progetto intende ri-immaginare completamente il modo in cui la moda potrebbe essere progettata, prodotta e utilizzata, proponendo non solo un semplice prodotto, ma anche un sistema che vuole collaborare con la natura invece di inquinarla o sfruttarla.
Penso che una vera rivoluzione sostenibile possa avvenire solo ed esclusivamente quando un prodotto finale è anche parte di  un sistema. Un sistema più democratico che dia priorità alla cura e alla protezione delle risorse naturali e umane piuttosto che a un interesse economico – ha argomentato D’Angelo -. Con Grow Your Own Couture voglio incuriosire e far riflettere, mettendo in discussione la nostra attuale concezione della moda. Un invito a esplorare terreni poco conosciuti come l’uso del Biodesign e la sua declinazione nel campo della moda e a far emergere un diverso approccio che apra le porte a scenari finora inimmaginabili”.

Livia Caliopi Biro e Sara Consalvo hanno vinto lo special social contest indetto tra gli otto finalisti selezionati dalla giuria. Il loro progetto “This is not abstract” è risultato il più votato dai follower di Instagram sul profilo di C.L.A.S.S.

Imagining Sustainable Fashion Award

Grow Your Own Couture. Ph. Piero D’Angelo

Imagining Sustainable Fashion

Grow Your Own Couture. Ph. Piero D’Angelo

L’edizione 2023 di Imagining Sustainable Fashion ha segnato un deciso balzo in avanti nel livello della ricerca e della capacità di giovani professionisti e studenti di pensare fuori dagli schemi. Siamo rimasti soddisfatti nel constatare che molte candidature hanno mostrato maggiore coraggio nel creare soluzioni etiche ed estetiche innovative al di fuori del mainstream della moda” ha dichiarato Anna Detheridge.

Un’edizione davvero interessante nella quale i partecipanti hanno colto appieno la sfida della ‘comunicazione sostenibile’, un tema che come sappiamo ha iniziato a essere prioritario anche nelle direttive internazionali. L’avvincente proposta del progetto vincitore pone al centro della creazione le persone e la natura, evocando al contempo il grande lavoro di ricerca intorno al tema della biofabbricazione, dove le biotecnologie stanno scrivendo un nuovo capitolo di innovazione responsabile” ha commentato Giusy Bettoni.

Piero D’Angelo si è classificato primo tra i finalisti selezionati dalla giuria internazionale composta da:
Anna Detheridge, Founder e Presidente, Connecting Cultures
Giusy Bettoni, CEO e Founder, C.L.A.S.S.
Rita Airaghi, Direttore, Gianfranco Ferré Research Centre
Paola Arosio, Head of New Brands & Sustainability Projects, Camera Nazionale della Moda Italiana
Jeanine Ballone, Managing Director, Fashion 4 Development
Evie Evangelou, Founder and President, Fashion 4 Development
Sara Kozlowski, Direttore dell’istruzione e delle strategie sostenibili, Council of Fashion Designers of America
Dio Kurazawa, Socio fondatore, The Bear Scouts
Renata Molho, giornalista e scrittrice di moda, ex editor-in-chief di L’Uomo Vogue and editor-at-large di L’Uomo Vogue, Vogue Italia, Casa Vogue
Stefania Ricci, Direttore, Museo Salvatore Ferragamo
Jovana Vukoje, New Brands Senior Specialist Camera Nazionale della Moda Italiana.

Imagining Sustainable Fashion

Grow Your Own Couture. Ph. Laureen Missaire

Piero D’Angelo si è aggiudicato il premio di 3,000 euro ottenuto grazie al sostegno dei main sponsor ROICA by Asahi Kasei e Bemberg by Asahi Kasei e dagli altri sponsor del progetto: SUPREME GREEN COTTON® by Varvaressos e ECOSENSOR by Asahi Kasei.
ROICA by Asahi Kasei è la fibra stretch di alta qualità̀ con una gamma innovativa di funzioni intelligenti per soddisfare ogni esigenza del guardaroba contemporaneo per lo sport, intimo e moda. L’azienda è da sempre impegnata a promuovere l’innovazione responsabile nell’industria tessile.
Bemberg by Asahi Kasei, una fibra straordinaria ottenuta dalla trasformazione smart-tech di linter di cotone pre- consumo e lavorata attraverso un processo a ciclo chiuso tracciabile e trasparente.
Un ringraziamento agli ambassador di Imagining Sustainable Fashion Award: Iris Skrami, CEO e co-founder di Renoon, Valentina Suarez co-fondatrice e direttore generale del movimento di moda sostenibile latinoamericano Universo MOLA, Ren Collective e l’associazione Humanity Centred Designs.

La prima foto di apertura è di Rhys Votano