Le video interviste ai relatori del convegno “Seminare Cultura” (Triennale di Milano, 19-20 aprile 2019) e ai docenti del corso Out of Place.
Gianluca SalvatoriSegretario generale di Euricse e segretario generale della Fondazione Italia Sociale - SIBEC
“Il Bene Comune può generare impresa sociale, che a sua volta è un veicolo per la crezione di occupazione e la creazione di benessere condiviso da parte delle comunità”.
Luigi CoppolaCommoning artist e coattivatore Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (LE)
“La sfida è capire se l’idea di Commoning Artist sia possibile, cioè di un artista in grado di lavorare in tutte le fasi della co-costruzione dei beni comuni.”
Daniela Ciaffi e Giulia MarraRispettivamente Membro Consiglio Direttivo e facilitatrice per Labsus - SIBEC
“Possono gli artisti e la comunità che si occupa di arte nella sfera pubblica diventare contraenti di un Patto di Collaborazione?”
Valerio CarocciPresidente Piccolo Cinema America, Roma
“Abbiamo composto un’associazione che si è occupata di promuovere, sia rispetto ai beni pubblici che privati, un riutilizzo funzionale a tutta la collettività: un approccio culturale e sociale inclusivo e non esclusivo.”
Antonello BoattiProfessore Associato Politecnico di Milano
“La riapertura dei Navigli è un elemento fondamentale di connessione culturale, perchè tutte le discipline si intersecano in questo progetto, e di connessione dei territori, perchè unisce una periferia ad un’altra passando attraverso il centro di Milano”.
Elena TavernaCaporedattrice Labsus e Project Manager progetto “Luoghicomuni” - SIBEC
“La novità delle pratiche di gestione condivisa sta nel fatto che anche i cittadini, come le amministrazioni pubbliche, sono legittimate a prendersi direttamente cura dei beni comuni che possono essere materiali o immateriali.”
Claudia SorliniProfessore emerito presso l’Università degli Studi di Milano, Presidente dell’Associazione Casa dell'Agricoltura, Vice presidente del Touring Club Italiano
“I Beni Comuni sono le risorse del pianeta che ci consentono di vivere bene (…) E’ molto importante organizzare comunità di base inclusive che siano in grado di difendere queste risorse e al tempo stesso di difendere i valori di solidarietà, legalità e correttezza per contestare dal basso un modello di sviluppo che non sosteniamo più.”
Paolo SiccardiFondazione Cariplo, Area Ambiente
“Il programma intersettoriale Lacittàintorno mira alla rigenerazione urbana nelle periferie. Tra le attività il progetto Luoghi Comuni che va a lavorare sull’attivazione delle energie dei cittadini legate al tema dei Beni Comuni”.
Catia RiccaboniResponsabile Cultura alla Fondation de France, coordinatore Nouveaux commanditaires
“Il mediatore dei Nuovi Committenti è un persona che deve avere una ‘mano di ferro e un guanto di velluto’: deve capire la richiesta dei committenti (i cittadini), riportarla all’artista, e una volta che i committenti hanno accettato la proposta, mettere l’artista nella condizione tale da poter realizzare l’opera finale”.
Jacopo SforziRicercatore di Euricse, laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze, dottore di ricerca in Sociologia Economica all’Università di Brescia
“Durante la lezione abbiamo guardato come è possibile gestire i Beni Comuni anche attraverso un’impresa, un’impresa però un pò particolare in quanto formata dai cittadini che partecipano direttamente alla gestione dell’attività imprenditoriale, alle scelte delle attività da portare avanti e al finanziamento dello stesse.”
Guido GuerzoniRicercatore in Storia dell’Economia, docente presso l’Università Luigi Bocconi ed esperto in Museum Studies. Project Manager del Museo M9 di Mestre
“E’ necessario definire con grande attenzione, dedicando tempo e sforzi, all’analisi delle condizioni che precedono la realizzazione di un progetto. (…) Ritengo che un progettista serio possa dedicare cura e attenzione alla fase che precede la scelta su cosa progettare raccogliendo tutte le informazioni di carattere quantitativo, e soprattutto di carattere processuali, che garantiscano la possibilità di realizzare un progetto quanto più possibile sincero nell’affrontare i limiti e i rischi del progetto.”
Bertram NiessenDirettore dell’agenzia di trasformazione culturale cheFare
“Abbiamo fatto una panoramica di tipo storico di come si sono trasformate, da un lato, la progettualità e, dall’altro, le modalità di finanziamento per tutto quello che è il mondo dei progetti innovativi al confine tra innovazione sociale e innovazione culturale. (…) Lo abbiamo fatto concentrandoci su processo di traduzione delle emergenze culturali in altre forma di linguaggio, che sono quelle necessarie per scrivere un progetto culturale e accedere alle forme di finanziamento.”
Marina MussapiStrategic consultant, project manager e membro del comitato di programmazione per BASE Milano
“Abbiamo affrontato il tema degli spazi ibridi, come si progettano, qual è il contesto della loro nascita. Soprattutto abbiamo toccato gli aspetti legati alla sostenibilità, al modello di business e di gestione e quello che è l’ecoistema degli stakeholder coinvolti.”
Sandra AloiaProject manager area Innovazione culturale, Compagnia San Paolo
“Oggi abbiamo provato a simulare delle commissioni di valutazione dei bandi (…) Questo ci insegna che quando si è dall’altra parte come valutatori, delle piccole variazioni da un progetto all’altro cambiano moltissimo il risultato finale delle graduatorie dei bandi (…) Abbiamo potuto così evidenziare degli highlights e trovare delle regole per riuscire ad essere efficaci nella stesura dei bandi.”
Mariangela AloeProject officer e Fundraiser Connecting Cultures
“L’ultimo giorno di Out of Place ‘Scrivere un progetto’, è stata l’occasione per condividere insieme delle metodologie importanti sulla gestione della fase precedente l’applicazione di una domanda di bando. Abbiamo deciso di condividere coi nostri corsisti non la ricetta vincente per ottenere un finanziamento, ma pochi e chiari suggerimenti.”
Davide FranceschiniStorico dell'arte, fondatore e socio di altrospazio photography
“Fare mente locale, spazializzare la mente, il cuore, le relazioni. E poi migrare, scoprire, perdersi e riconnettersi ad altre nature, ad altri paesaggi materiali e immateriali, incontrarsi, scontrarsi, annientarsi e ricostruirsi. Tutto questo è parte della natura umana sin dalle sue origini, così come la necessità di dare una forma più o meno simbolica, più o meno scientifica, degli infiniti nessi tra gli spazi e i tempi, il loro modo di interpretarli, abitarli, attraversarli.”
Marjetica PotrcArtista e architetto, professore in pratiche sociali alla University of Fine Arts/ HFBK di Amburgo
“La mediazione è una pratica molto importante per gli artisti, poiché quando essi si trovano a lavorare su progetti partecipati o community-based, possono essere mediatori tra i residenti e le istituzioni locali. Ma, più ancora di questo, possono essere mediatori di un futuro verso il quale i residenti aspirano, ovvero il modo in cui vogliono vivere il loro futuro (…) Ma la fase più importante per me è la capacità del mediatore di ritirarsi dal progetto. Sostanzialmente è la comunità che dovrebbe subentrare nella gestione del processo, perché alla fine sarà la comunità stessa a beneficiare del progetto. E il successo di un progetto sta proprio nella capacità del mediatore di ‘retrocedere’.”