L’arte è cornice all’esperienza, visiva e sociale, e la capacità che gli artisti hanno di attraversare i confini delle discipline, di rivelare la qualità estetica, emozionale e relazionale dei luoghi e delle cose è oggi insostituibile

L’arte è la possibilità di attraversare i confini

Ph. Matteo Girola

di Anna Detheridge*

Il territorio, l’acqua, le fonti di energia, in breve gli elementi che ci mantengono in vita, cominciano ad essere beni che scarseggiano. La nostra percezione dei cicli naturali, la nostra capacità non solo di intervenire, ma soprattutto di comprendere l’esigenza vitale di un rapporto equilibrato tra le risorse e il loro sfruttamento, sta diventando una priorità a dispetto delle ideologie.

In breve la Natura può vivere senza di noi, ma noi non potremo sopravvivere senza di lei. Nei prossimi anni in Europa e nel resto del mondo alcune scelte politiche diventeranno cruciali per garantire un futuro non solo sostenibile ma possibile. Per poter attuare politiche che cambieranno abitudini ed equilibri sarà necessaria una maggiore e più diffusa consapevolezza nell’opinione pubblica e tra gli stessi politici dell’importanza di tali scelte.

Le tematiche riguardano l’utilizzo che si fa del territorio, il suo governo, il futuro dell’agricoltura soprattutto in Europa dopo la fine dei sussidi per la monocoltura, lo sfruttamento dei bacini, la proprietà dei suoli e dei germogli, la salvaguardia e la progettualità dei paesaggi.

Un territorio non è ancora luogo, né proprietà, né paesaggio. E’ un insieme di  geografia, clima, storia, cultura cittadina e rurale, comunità e religioni, un microcosmo che incorpora un macrocosmo, luoghi troppo poco conosciuti e frequentati. Li attraversiamo troppo in fretta per accorgerci dei piccoli ma significativi – talvolta drammatici – cambiamenti quotidiani.

Ogni disciplina tiene stretti i propri preconcetti. Per ricostruire un rapporto di reciprocità con i luoghi che abitiamo, per guardarli e praticarli con occhi diversi, l’arte che non ha appartenenza di classe, né di scuola, né alcun riferimento sociale, potrà aiutare a ricucire i rapporti lacerati tra dire e fare, tra una visione frammentata dell’individuo e le macrovisioni astratte delle accademie. E anche per l’artista il rapporto con il territorio potrà rappresentare una rinascita da una definizione e un ambito diventati obsoleti.

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Introduzione al documento di presentazione del progetto Imagining Parco Sud, 2007

Imagining Parco Sud è oggetto della seconda sessione della discussione relativa al Tavolo 4 Arte e paesaggi. Una visione in movimento in programma giovedì 25 marzo 2021.