Sartoria Migrante è un progetto che coinvolge una comunità variegata di soggetti e persone determinanti per la sua realizzazione. Ed ognuno di loro è parte di una storia  che merita di essere raccontata.
Oggi presentiamo l’associazione Bottega di Quartiere che, con la falegnameria Terra del Fuoco, hanno dato avvio alla prima fase del progetto artistico di Please Sit, eseguendo i lavori di riparazione, restauro e in certi casi, trasformazione delle sedie di riciclo raccolte dal team di Connecting Cultures .

Bottega di Quartiere è un progetto dell’Associazione Amici di Edoardo, un’impresa sociale che mira a un intervento di professionalizzazione e imprenditorialità come reale strumento di uscita dallo stato di disoccupazione di un gruppo di ragazzi di Milano.
Il progetto punta ad occupare nell’arco di 3-4 anni un centinaio di NEET, ovvero quei ragazzi esclusi sia dai percorsi formativi sia dalla vita lavorativa, attraverso un’idea imprenditoriale che offra un servizio utile e necessario nel quartiere Barona a prezzi competitivi.
Nei primi mesi del 2018 Bottega di Quartiere ha formato più di 30 ragazzi e ragazze presso enti con una lunga e consolidata esperienza formativa nei settori dell’edilizia, dell’impiantistica elettrica e dell’idraulica, della falegnameria, della fornitura di servizi interni alle aziende e i primi 18 sono stati assunti dall’Impresa sociale, costituita a novembre 2018, con un contratto a tempo indeterminato di 16 ore a settimana.

Le storie di Sartoria Migrante

I giovani artigiani di Bottega di Quartiere

Proprio ad alcuni dei ragazzi assunti da Bottega di Quartiere e formati nel settore della falegnameria sono stati affidati i lavori di restauro delle sedie di Sartoria Migrante.
Abbiamo deciso di collaborare al progetto Sartoria Migrante perché condividiamo a pieno le finalità del progetto, che sono fondamentalmente anche quelle della Bottega di Quartiere: dare una possibilità a dei ragazzi provenienti da diverse culture di esprimere il proprio potenziale ed il proprio sapere e saper fare – ha dichiarato Leonardo Malvasi responsabiledi Bottega di Quartiere -. Ci sembrava che l’incontro tra le nostre due realtà fosse una possibilità di arricchimento per entrambi. Attraverso la collaborazione tra i nostri due progetti abbiamo raggiunto un doppio scopo: da un lato Sartoria Migrante ha permesso ai nostri giovani falegnami di misurarsi con il restauro di sedie in legno e con la modifica delle stesse, permettendo loro di crescere professionalmente; dall’altro Sartoria Migrante ha avuto a disposizione il materiale su cui lavorare e far incontrare  e confrontare i protagonisti del progetto”.

le storie di Sartoria Migrante

Massimo di Terra del Fuoco al lavoro con i giovani falegnami

Massimo Alò di Terra del Fuoco è il falegname esperto che ha seguito i ragazzi artigiani di Bottega di Quartiere nella riparazione e ristrutturazione delle sedie secondo le indicazioni della designer Denise Bonapace.
Terra del Fuoco nasce ormai 15 anni fa ed è un’associazione senza scopo di lucro – ci racconta Massimo – . È stata fondata per trasmettere, possibilmente ai giovani ma anche ai meno giovani, la passione e le tecniche artigianali di lavorazione del legno, senza l’utilizzo di macchinari complessi per il recupero soprattutto di vecchi mobili. Non offriamo corsi tradizionali con un numero prestabilito di ore di lavoro ma mettiamo a disposizione il laboratorio con le attrezzature e la nostra assistenza per permettere agli associati di lavorare su oggetti di loro proprietà: dalla scatola di legno, all’armadio. Abbiamo attivato la collaborazione con Bottega di Quartiere per la formazione dei che volevano diventare falegnami e continuiamo a farlo attraverso un tutoraggio sui lavori di manutenzione e assistenza di Bottega di Quartiere nelle case del quartiere Barona”.
Massimo ha seguito ad uno ad uno i lavori di ‘rigenerazione’ delle sedie selezionate e portate in laboratorio da Denise Bonapace: “Alcune erano molto conciate, altre invece in buono stato: c’era di tutto! Al di là del progetto artistico, noi dovevamo garantire la solidità di ogni modello e per una delle sedie sono stati necessari interventi di riparazione importanti. Il lavoro di recupero è stato interessante e anche divertente. Siamo intervenuti sui vari modelli per trasformarne alcuni in maniera creativa secondo le richieste della designer: un lavoro non tanto complicato dal punto di vista tecnico ma che ha richiesto un po’ di mediazione con Denise per individuare le soluzioni fattibili. Tuttavia, con qualche cambiamento in corso d’opera, siamo riusciti a portare a casa quello che mi sembra un buon risultato”.
Ma c’è una sedia che Massimo ha preferito fra le 21 da riparare?
Me ne piacciono parecchie,  alcune erano veramente carine. Tuttavia ho un legame particolare con quella che era una sedia rossa e che poi è stata modificata con l’aggiunta di baldacchino. Non so bene perché, ma mi dà una sensazione positiva e forse è per questo che mi ci sono più legato. E adesso sono curioso di vedere il risultato finale con le stoffe!”

Le storie di sartoria Migrante

Ecco la sedia rossa che dopo l’intervento di Terra del Fuoco diventerà… un baldacchino

Le foto sono di Elena Mocchetti