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Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia
Progetto per il Museo del Novecento di Milano
Marzia Migliora dialoga con Marina Pugliese e Duccio Demetrio
mercoledì 22 settembre 2010 | ore 18.30

Attraverso un’ampia gamma di dispositivi linguistici, dal video al suono, dalla performance all’installazione, dal disegno all’oggetto, Marzia Migliora articola le diverse tappe di una ricerca che tocca i temi del desiderio, dell’intimità, della memoria, della perdita, delle paure, dell’ossessione, quali punti focali di una riflessione sull’identità, sullo spostamento e riedificazione continua dei suoi confini, sulla perlustrazione delle sue zone d’ombra. L’artista definisce il suo iter progettuale come una ricerca che tenta “di parlare delle persone alle persone”, inteso come tentativo di toccare attraverso il linguaggio artistico ciò che è circostante agli esseri umani. Quale punto di partenza per le sue opere l’artista utilizza e rielabora fonti scientifiche, spunti letterari o fatti di cronaca. Ne risulta una riflessione sull’identità che, pur partendo da un dato individuale, assume carattere di valore universale, aprendo la possibilità a chi guarda di essere compreso nell’opera.
“Il progetto – pensato ad hoc per il Museo del Novecento – è un lavoro in progress, che utilizza il patrimonio museale come terreno di confronto fra culture, come luogo di scambio di esperienze. Le persone interpellate a raccontarci delle opere non sono storici dell’arte, addetti ai lavori, ma persone che provengono da ambiti, culture e paesi differenti… che ci raccontano delle storie attraverso il filtro dell’opera d’arte, che ritrova così una inaspettata e nuova vita.
Mi piace pensare che questo esercizio sia un esempio possibile per portare l’arte agli occhi delle persone in maniera diretta, legata al qui e ora della loro esperienza. Sono dell’idea che per guardare un’opera sia necessario soprattutto concedersi la libertà di una possibilità di dialogo e di scambio”.
Il pubblico viene così condotto lungo un percorso di visita alternativo del museo, avendo modo di smarrirsi, perdendo l’orientamento rispetto alle coordinate date dalla storia dell’arte e trovando nelle opere esposte il punto di partenza per un viaggio verso un “altrove”. L’opera diventa così aperta, sottratta al suo contesto e offerta ad una figura che, dotata di uno sguardo e di una sensibilità propria ne rileva altri aspetti, attraverso gli strumenti del proprio bagaglio culturale ed esistenziale.

FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
L’altra metà del Contemporaneo

A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia – catalogo dell’omonima mostra curata da Lea Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento – FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza. FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca – pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti – attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace
– ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010 – alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.

22 SETTEMBRE 2010
Marzia Migliora
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia

h. 18.30, ingresso libero
segue rinfresco
Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures
via Giorgio Merula 62, 20142 Milano

scarica il comunicato stampa_Marzia Migliora
scarica la scheda di progetto_Marzia Migliora
scarica il comunicato stampa FuoriLuogo 2010

col patrocinio di

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Fuori Luogo 2010 |Out Of Place 2010
“The other side of avantgarde”

Thirty years after “L’altra metà dell’avanguardia” (“The other side of avantgarde”) – the exhibition curated by Lea Vergine in 1980, which first highlighted the work of women artists in the twentieth century, a milestone in the rethinking of modern and contemporary art – FuoriLuogo|OutOfPlace presents a series of encounters with a generation of contemporary women artists in their thirties and early fourties with the aim of presenting the work of this younger generation and their reflections with regard to their research and the art system within which they work.
The underlying theme connecting the seven artists’ work  will be the relation between art and knowledge. This year’s FuoriLuogo intends to research the variety of interests and starting points, the processes and procedures that these artists have put into practice ,  the specific spheres of knowledge relevant for each artist  and the very particular observation points or perspectives that those special interests imply.
The seven artists’ projects – with different modalities, sensibilities and attitudes – confront the more complex aspects of knowledge: from psychology to anthropology, from history to neuroscience, from cognitive science to epistemology. Our aim is, on the one hand, to build an interdisciplinary discussion in which artists could meet speakers from different fields of study verging on the areas their own research has touched on; and on the other, to guide the audience along a complex and exciting pathway of contemporary artistic reasoning. The motive is not to rebuild a poetic vision ‘common’ to ‘the other half of the universe’, but to better comprehend the differing perspectives on the complex world of knowledge and its definitions which fascinate and dominate the work of this generation caught in a precarious equilibrium between artistic creation and the complex universe of intellectual discovery.
The fourth edition of FuoriLuogo|OutOfPlace – series of meetings organized by Connecting Cultures from April to November 2010 – deals with contemporary themes observed through an interdisciplinary approach with the collaboration of artists, thinkers, philosophers and critics.

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