Paradigma Indiziario
un progetto di Meris Angioletti
intervengono Paola Nicolin e Giulia Ceriani
Terzo appuntamento di FuoriLuogo|OutOfPlace 2010. “L’altra metà del contemporaneo”, ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e conoscenza attraverso lo sguardo di sette artiste.
Meris Angioletti propone allo spettatore, più che delle opere compiute, un metodo di indagine: quello che lei chiama Paradigma Indiziario è, difatti, il metodo di procedere del detective, come del medico, dello psicanalista o dello storico. I lavori dell’Angioletti ci costringono all’attitudine del cacciatore in cerca della preda disseminando indizi, microstorie, oggetti apparentemente senza significato che – messi in collegamento, in connessione – lentamente ci svelano i loro misteri. Il fascino dei progetti di quest’artista sta proprio nella moltitudine di campi di conoscenza attraverso i quali ci accompagna: dall’indagine storica alle neuroscienze, dalla mnemotecnica al mesmerismo… dimostrandoci quanto sia ancestrale (e quasi preistorica) questa esigenza della mente umana di unire i tasselli, di seguire le tracce della nostra preda, qualunque sia il campo della nostra indagine.
“Sì, sono legata ad un metodologia vicina all’esperimento scientifico, anche se mi interessa mescolarlo a componenti meno analitiche. Mi viene in mente Sergio Lombardo, un artista romano che alla fine degli anni ’70 fondò la rivista “Psicologia del’arte”, che individuò per l’artista due modi di rapportarsi alla psiche: uno è quello di usarla spontaneamente, assumendo il ruolo del paziente, l’altro è quello di osservarla, individuarne i sintomi, descriverla come farebbero lo psicologo o lo scienziato. Questa osservazione mi ha aiutata a chiarire il mio interesse per i meccanismi psichici e il comportamento della mente in determinate circostanze: la sua capacità di creare legami e associazioni, di invertire il tempo, di creare proiezioni, di tradurre informazioni, che cerco poi di ritradurre e organizzare in un progetto, o addirittura di modificare dei risultati di esperimenti. Non penso solo all’effetto placebo, ma anche all’effetto attesa, cioè a come le aspettative dell’osservatore di un esperimento ne modifichino i risultati. Alcune ricerche mediche, infatti, vengono svolte in doppio cieco, cioè in situazioni in cui né l’osservatore né l’osservato sanno quale sia per esempio il farmaco che si sta testando. Credo che anche le opere siano ugualmente soggette a un tipo di interazioni simili.”
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia – catalogo dell’omonima mostra curata da Lea Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento – FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza. FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca – pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti – attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace – ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010 – alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
15 GIUGNO 2010
Paradigma Indiziario
h. 18.30, ingresso libero
Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures
via Giorgio Merula 62, 20142 Milano
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col patrocinio di
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Paradigma Indiziario
a project by Meris Angioletti
with the participation of Paola Nicolin e Giulia Ceriani
Rather than an art work, Meris Angioletti focuses on a method of investigation: she calls it Paradigma Indiziario (Circumstantial Paradigm) that is the specific procedure of the detective, the doctor, the psychoanalyst or the historian. Angioletti’s works forces us to adopt the attitude of the hunter searching for her prey, the traces, stories, apparently meaningless objects that it leaves behind which – once connected – slowly reveal their mysteries. The charm of her projects lies in her particular skill in bringing us through different fields of knowledge: from historical investigations to neurosciences, from mnemotechnics to mesmerisation, showing us the ancestral (and almost prehistoric) nature of the human mind and our need to join together the pieces and follow our noses, whatever our field of investigation.
“Yes, I am attached to a methodology close to the scientific experiment, even though I am also interested in mixing it with less analytical elements. A Roman artist Sergio Lombardo, founder of the magazine “Psicologia Dell’Arte” in the late 70s, comes to mind. He describes two ways of approaching the mind: the first is to use it in a spontaneous way, taking the patient’s role; the other is to observe it, recognizing the symptoms, describing it as a psychiatrist or a scientist would do. This investigation helped me to understand better my interest in the human psyche, is devices and behaviour: its skills in creating connections and associations of ideas, going back and forwards in time, producing projections, translating information, which I try to re-translate and organise in a project, even modifying the results of experiments. I’m not just referring to the placebo effect, but also the effect of having expectations, such as those of an observer involved in a scientific experiment which may modify the results. Some medical research, in fact, is carried out in situations in which neither the observer nor the observed knows what pharmaceutical is being tested. I believe that art works are subject to similar kinds of interaction“.
Fuori Luogo 2010 |Out Of Place 2010
“The other side of avantgarde”
Thirty years after “L’altra metà dell’avanguardia” (“The other side of avantgarde”) – the exhibition curated by Lea Vergine in 1980, which first highlighted the work of women artists in the twentieth century, a milestone in the rethinking of modern and contemporary art – FuoriLuogo|OutOfPlace presents a series of encounters with a generation of contemporary women artists in their thirties and early fourties with the aim of presenting the work of this younger generation and their reflections with regard to their research and the art system within which they work.
The underlying theme connecting the seven artists’ work will be the relation between art and knowledge. This year’s FuoriLuogo intends to research the variety of interests and starting points, the processes and procedures that these artists have put into practice , the specific spheres of knowledge relevant for each artist and the very particular observation points or perspectives that those special interests imply.
The seven artists’ projects – with different modalities, sensibilities and attitudes – confront the more complex aspects of knowledge: from psychology to anthropology, from history to neuroscience, from cognitive science to epistemology. Our aim is, on the one hand, to build an interdisciplinary discussion in which artists could meet speakers from different fields of study verging on the areas their own research has touched on; and on the other, to guide the audience along a complex and exciting pathway of contemporary artistic reasoning. The motive is not to rebuild a poetic vision ‘common’ to ‘the other half of the universe’, but to better comprehend the differing perspectives on the complex world of knowledge and its definitions which fascinate and dominate the work of this generation caught in a precarious equilibrium between artistic creation and the complex universe of intellectual discovery.
The fourth edition of FuoriLuogo|OutOfPlace – series of meetings organized by Connecting Cultures from April to November 2010 – deals with contemporary themes observed through an interdisciplinary approach with the collaboration of artists, thinkers, philosophers and critics.
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