Vincitore del concorso Lost in Translation – Arte e Intercultura
Out of the box

IMPOSSIBLE SITES dans la rue (Giuditta Nelli, Tomaso Bozzalla Cassione, Alessandro Ratti)
in collaborazione con Associazione Culturale Isole

E’ on line il sito del progetto Out of the box!

Martedì 23 novembre, alle ore 18.30, presso la saletta Lab della Triennale di Milano, Connecting Cultures e Fondazione Ismu – Settore Educazione – Patrimonio e Intercultura hanno annunciato al pubblico il progetto vincitore del concorso Lost in Translation – Arte e Intercultura. Nato in occasione del convegno Lost in Translation (23 febbraio 2010) e grazie al contributo del PaBAAC – Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee, il concorso si è rivolto a giovani artisti e istituzioni culturali, chiamati per la prima volta a collaborare allo sviluppo di progetti artistici che affrontano i temi complessi dell’integrazione, dello scambio e dell’osmosi fra le culture.
Il progetto Out of the box del collettivo IMPOSSIBLE SITES dans la rue, insieme all’Associazione culturale Isole, è risultato essere il progetto che meglio degli altri ha soddisfatto le richieste previste dal concorso e che meglio ha interpretato le intenzioni collaborative e interculturali, mantenendo una dimensione poetica, giocosa e aperta all’imprevedibilità. E’ un progetto complesso e articolato, che riesce a costruire attorno alla pratica della fotografia, intesa nella sua dimensione basilare, una rete di relazioni e dinamiche che aprono possibilità di conoscenze ed esperienze nuove.
Il progetto si propone di instaurare, attraverso il mezzo artistico e il coinvolgimento di singoli e di gruppi, un dialogo interculturale e intergenerazionale tra gli abitanti, italiani e albanesi, che vivono nella Piana degli Albanesi e nei territorio limitrofi, in particolare Palermo.
Forte è l’attenzione per il territorio – in senso geografico, linguistico e “umano” –  e per le ricadute che il progetto può avere tanto sul territorio stesso (ad esempio le affissioni dei risultati fotografici) quanto sulle realtà che lo abitano – dai singoli abitanti alle istituzioni che vi operano. A questa peculiarità del progetto contribuiscono in particolar modo il coinvolgimento di diverse istituzioni di formazione, conservazione e promozione artistica (università, biblioteche, scuole, musei, associazioni) e la volontà di costituire una rete effettiva di scambio di esperienze e pratiche culturali.
Il mezzo artistico (la fotografia stenopeica) si distingue per le modalità di utilizzo: è altamente coinvolgente, grazie alla compenetrazione tra gli spazi del progetto e quelli della quotidianità (ad esempio attraverso l’allestimento di camere oscure nelle case, nelle scuole e in altri spazi del paese); è innovativo, tanto da poter essere fattivamente sperimentato e utilizzato per raccontare per immagini i luoghi della memoria, ma anche della vita della comunità di riferimento. Dalla costruzione della scatola stenopeica fino alla realizzazione dei lavori veri e propri i destinatari sono coinvolti attivamente nell’osservazione, nella lettura critica e nella riappropriazione di un territorio.
Il progetto intende inoltre investire su effetti “a lungo termine”, a partire dalla realizzazione di un archivio stenopeico consultabile a tutti presso la Biblioteca Comunale di Piana degli Albanesi, fino al coinvolgimento delle istituzioni museali e formative palermitane.
Ultimo, ma non meno importante, il progetto intende proporre una metodologia di ricerca in ambito interculturale da applicare anche in altri contesti territoriali e cittadini, in grado di diventare “buona pratica” all’interno delle politiche culturali delle istituzioni, e di mettere in atto dei processi osmotici di scambio, dialogo e confronto reciproco e costruttivo tra gli abitanti del territorio, siano essi italiani o stranieri.
Aspetti da potenziare
:
Si ritiene opportuno sollecitare un coinvolgimento più articolato delle istituzioni culturali, presenti solo nelle fasi finali del progetto.
Scheda Out of the box_IMPOSSIBLE SITES dans la rue

Tra gli altri cinque progetti finalisti:

1) AltriNoi, progetto per una videoinstallazione sul tema delle migrazioni umane
artista/i: Francesco Federici
istituzione culturale: Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana
luogo di svolgimento del progetto: Lucca e Firenze
Scheda AltriNoi_Francesco Federici

2) Garitta! Karavla! #2
artista/i: Giulio Squillacciotti
istituzione culturale: Associazione Sintetico
luogo di svolgimento del progetto: Altopiano Carsico, Monte Cocusso
Scheda Garitta!Karavla!_Giulio Squillacciotti

3) Grunt – Genovesi che mugugnano
artista/i: Collettivo Mumei (Elisabetta Granara, Davide Pastorello)
istituzione culturale: Comune di Genova – Area Cultura e Innovazione
luogo di svolgimento del progetto: Genova
Scheda Grunt_Collettivo Mumei

4) Take a walk with me
artista/i: Gianluca De Serio
istituzione culturale: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
luogo di svolgimento del progetto: Torino
Scheda Take a Walk with Me_Gianluca De Serio

5) Trame
artista/i: Rita Correddu
istituzione culturale: Museo del Patrimonio Industriale di Bologna
luogo di svolgimento del progetto: Bologna
Scheda Trame_Rita Correddu

Comitato Scientifico Lost in Translation – Arte e Intercultura

  • Anna Detheridge – Presidente di Connecting Cultures
  • Biljana Dizdarevic – Mediatrice museale, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
  • Silvia Mascheroni – Fondazione Ismu – Settore Educazione – Patrimonio e Intercultura
  • Adrian Paci – Artista
  • Marta Ragozzino – in rappresentanza di PaBAAC – Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee

Ai lavori della commissione che ha valutato i progetti hanno inoltre partecipato

  • Simona Bodo – Fondazione Ismu – Settore Educazione – Patrimonio e Intercultura
  • Laura Riva – Connecting Cultures
  • Anna Vasta – Connecting Cultures
  • Maida Ziarati – Mediatrice museale, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

un progetto di                               partner di progetto

col contributo di