Connecting Cultures compie 20 anni e in occasione dell’anniversario del 2021 ha avviato I Tavoli, il progetto di una serie di dibattiti sviluppati insieme ad artisti, architetti, urbanisti, curatori, critici, professionisti e istituzioni per raccontare il percorso di ricerca e curatela della nostra associazione sul rapporto arte/sfera pubblica.

Dopo i primi due tavoli ARTE IN RELAZIONE e LA SOSTENIBILITA’, LE ARTI, IL DESIGN, giovedì 25 febbraio in programma  ARTE COME DIALOGO TRA LE CULTURE. 

Il dibattito è stato trasmesso in diretta streaming dalla pagina Facebook di Connecting Cultures. La registrazione del webinar è stata trasferita anche sul canale YouTube di Connecting Cultures.

Questo terzo Tavolo affronta il complesso tema della diversità tra le culture e dell’“impossibile traduzione” tra una cultura e un’altra. Come già scrisse Sarat Maharaj nel testo Perfidious Fidelity, la traduzione richiede sempre un salto creativo che costruisce l’ibridità: qualcosa che ci riguarda da vicino, che costituisce la specificità di ognuno di noi. Nella realtà attuale, sempre più globalizzata e in rapido cambiamento, è sempre più importante, quindi, saper accettare e rispettare anche quella parte che non possiamo comprendere della nostra relazione con l’altro e che rappresenta lo specifico di una cultura che non conosciamo. 

Attraverso il racconto di tre progetti interculturali curati da Connecting Cultures e la testimonianza dei suoi protagonisti, si è cercato di individuato il ruolo dell’Arte rispetto al dialogo tra le culture e alla comprensione reciproca. Più di ogni altro dispositivo, infatti, l’Arte oggi può essere considerato come un luogo simbolico ed emozionale di incontro tra le persone, uno spazio ibrido di dialogo e di confronto, un’occasione per narrare noi stessi attraverso opere, immagini, gesti e comportamenti che hanno un significato per ciascuno di noi. 

Le arti visive, in tutte le possibili forme di espressione, si prestano oggi a diventare una piattaforma aperta, esplorata e indagata attraverso la lente dei diversi interessi e valori, dove tutti gli interlocutori – istituzioni, artisti, mediatori, committenti e destinatari – sono sullo stesso piano. 

Le istituzioni culturali di tutti i paesi sono chiamate a costruire politiche di inclusione che rappresentino in maniera più equa le società plurali in cui operano, impegnandosi ad affrontare temi quali la differenza fondata sul genere, etnia, classe, religione, disabilità, livello di acculturazione ecc. Strategie di rappresentazione tuttora molto sottovalutate nei loro effetti di coesione sociale e che necessitano di un dibattito sia teorico sia empirico. 

CASI STUDIO

Premio Arte, Patrimonio e Diritti Umani (2010-2016), concorso per giovani artisti e istituzioni culturali, presentato in occasione del simposio internazionale Lost in Translation (23 febbraio 2010, Triennale di Milano), chiamati a collaborare insieme sul territorio per realizzare progetti artistici interculturali. Il Premio si è svolto grazie al sostengo del Mibact e in collaborazione con Fondazione Ismu – Patrimonio e Intercultura.

Incontri Interculturali (2015-2017) corso di formazione per guide museali interculturali finalizzato alla valorizzazione delle collezioni d’arte della città di Milano e a promuovere il dialogo tra le culture. Gli Incontri si sono svolti in collaborazione con Comunità Nuova Onlus e col sostegno di Fondazione Cariplo e di UBS.

Sartoria Migrante (2018-2019) progetto di formazione e di lavoro collettivo realizzato col sostengo di Fondazione Cariplo, in cui la designer e artista Denise Bonapace ha realizzato 20 sedie, pezzi unici di design, grazie alla collaborazione di donne e uomini di diverse provenienze in possesso di competenze artigianali e sartoriali. In collaborazione con ASSPI-Associazione per lo Sviluppo del Sistema di Protezione Internazionale, Farsi Prossimo, Fondazione Ismu, Progetto Arca.

Giovedì 25 febbraio 2021 h. 10.00 – 13.30 

PROGRAMMA
Introduzione di Anna Detheridge, Presidente Connecting Cultures
Modera Costanza Meli, Critica e curatrice 

Interventi di:
Silvia Mascheroni Università Cattolica, Milano; Scuola di Specializzazione in Beni Storico- Artistici, Università di Pisa
Adrian Paci Artista
Dudù Kouate Mediatore museale
Denise Bonapace Artista e designer
Nagwa Hussein Artigiana del progetto Please Sit!
Carola Carazzone Segretario generale di Assifero e Presidente di Dafne – Donors and Foundations Networks in Europe
Laura Riva Project manager Connecting Cultures
Mario Lenelli
Responsabile Area Inclusione Sociale e Migranti, Comunità Nuova Onlus
Geanina Pascariu Guida museale per il progetto Incontri Interculturali
Syed Hasnain Presidente di UNIRE, Membro degli esperti alla Commissione Europea, Project officer per i minori migranti di Missing Children Europe

Il progetto è stato realizzato con Fondazione Cariplo impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’arte e cultura, dell’ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno vengono realizzati più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Fondazione Cariplo ha lanciato 4 programmi intersettoriali che portano in sé i valori fondamentali della filantropia di Cariplo: innovazione, attenzione alle categorie sociali fragili, opportunità per i giovani, welfare per tutti. Questi 4 programmi ad alto impatto sociale sono: Cariplo Factory, AttivAree, Lacittàintorno, Cariplo Social Innovation. Non un semplice mecenate, ma il motore di idee. Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecariplo.it