Dopo due anni di lavoro, 6 capitoli, 1.694 versetti tradotti, 2.008 persone partecipanti, arriva la prima restituzione dell’opera partecipata di Patrizia Benedetta Fratus dal saggio “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf, a cura di Ilaria Bignotti e Connecting Cultures,  con il supporto di Bresciasoccorso, Fondazione della Comunità Bresciana e Trame Naturali. Da sabato 1 a sabato 8 ottobre l’installazione di #virginiapertutte sarà, infatti, visitabile nella Biblioteca del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia (Via Ozanam, 4).

Il progetto Virginia per Tutte nasce all’interno di una casa rifugio del centro antiviolenza Butterfly di Brescia, a cui, al dilagare della pandemia, Patrizia Fratus lavorava già da oltre un anno. Dalla lettura del testo di Virginia Woolf e dall’impossibilità di trovarlo nella traduzione delle diverse lingue parlate dalle donne ospitate, è emersa la necessità di uno spazio di comprensione tra mondi, così come di presupposti condivisi. «La narrazione di Virginia porta consapevolezza – sottolinea Fratus – ci conduce con sguardo leggero e poesia, all’evidenza dell’assenza totale delle donne nella narrazione, della mancanza di modelli di donna nati da donne per le donne. Ci mostra come tutto ciò che sappiamo di noi è frutto dell’immaginario di un uomo. Questa cultura patriarcale non ha fatto bene a nessuno: uomini e donne, perché la violenza di genere riguarda entrambi».

Quando è nata quest’opera, per molti mesi è cresciuta alla tastiera di un pc, il filo della rete l’ha portata in giro, permettendo un dialogo globale in un momento di chiusura totale. Poi è diventata in presenza, per mesi, nelle vesti di racconta-storia, Patriza Fratus ha chiesto aiuto per realizzarla. Ogni partecipante ha ricevuto due pezzi di tela bianca sui quali, con filo o penna rossa, ha scritto su di uno il “versetto” assegnato, mentre sull’altro ha vergato la sua traduzione/interpretazione. L’intero testo del saggio di Virginia Woolf è stato, così, tradotto diventando un’immensa opera, testimone e documento del possibile.

Obiettivo finale, grazie alla vendita dei singoli pezzi realizzati, è quello di tradurre e stampare l’intero testo originale in una delle lingue nelle quali non esiste. 

L’inaugurazione dell’installazione sarà sabato 1 ottobre, dalle 17.00 alle 19.00, in non casuale concomitanza con la Notte della Cultura; all’interno delle sale sarà anche visibile un filmato della performance di danza di Giovanni Consoli e Isabella Rizzitello, realizzato dal videomaker Matteo Giorgi, che sarà proiettato in loop. In occasione del finissage, sabato 8 ottobre alle 15.00 è prevista, poi, la performance di danza dal vivo di Giovanni Consoli, che accompagnerà i visitatori nella sala dove è allestita l’opera.

L’installazione è visitabile sabato 1 ottobre, dalle 17.00 alle 19.00; da lunedì 3 a venerdì 7, dalle 9.00 alle 17.00; sabato 8, giornata conclusiva, l’orario di apertura sarà dalle 15.00 alle 17.00. Ingresso libero.

La foto è di Sara Bossini per Alberto Petrò